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    Trattamento con litio e potenziali effetti collaterali a lungo termine: una revisione sistematica della letteratura

    Trattamento con litio e potenziali effetti collaterali a lungo termine: una revisione sistematica della letteratura

    Il timo è l’organo in cui il sistema immunitario di ciascun individuo impara a riconoscere ed a “tollerare” i propri antigeni. Questo processo si realizza attraverso uno stretto controllo della maturazione dei linfociti nel timo, ci l’eliminazione dei linfociti auto-reattivi. L’associazione del timoma con la MG (e con altre malattie autoimmuni) si ritiene causata dalla perdita della tolleranza immunitaria, dovuta al fatto che le cellule timiche non sono più in grado di selezionare correttamente i linfociti.

    Questa ipotesi è suggerita anche dai livelli elevati di creatin-chinasi e dai normali livelli di fosfatasi alcalina e γ-glutamiltransferasi nella maggior parte dei soggetti esaminati. I pazienti hanno valutato gli effetti collaterali come lievi, temporanei e accettabili rispetto all’aumento percepito in termini di forza e volume muscolare; tuttavia, la persistenza di tali effetti rappresenta il motivo per cui hanno richiesto il ricovero in clinica. Ciò significa che l’attuale conoscenza degli effetti avversi degli steroidi androgeni assunti a scopo anabolizzante deriva da prove di scarsa qualità come l’opinione degli esperti, casi clinici o piccoli studi di tipo osservazionale. Così come in Italia, anche nei Paesi Bassi la produzione e il commercio senza licenza di anabolizzanti androgeni steroidei è vietato; tuttavia, l’acquisto illegale di tali prodotti in tutto il mondo appare abbastanza semplice, sia tramite i rivenditori locali sia attraverso il web. Attraverso una combinazione di informazioni teoriche e pratiche, i partecipanti impareranno i principi fondamentali degli steroidi, le modalità di assunzione corrette e le dosaggi consigliati per ottenere i migliori risultati.

    Il consumo di farmaci antidepressivi ed antipsicotici

    In particolare, in un’indagine del 2021 sono stati confrontati i risultati di quasi 80 studi condotti tra il 1960 e il 2010. I ricercatori hanno trovato una correlazione tra il farmaco, se assunto per più di cinque anni e nel periodo precedente la prima gravidanza, e un aumento del rischio di cancro al seno. Il cortisone, il primo steroide identificato nonché il più importante farmaco antinfiammatorio, Turinabol efficace in quasi tutte le malattie autoimmuni, è stato isolato per la prima volta nel 1935 dalla corteccia surrenale alla Mayo Clinic dal chimico statunitense Edward Kendall e chiamato inizialmente “Composto E”. Nel 1948 Philip Hench, clinico e reumatologo della Mayo Clinic, trattò per la prima volta una malattia autoimmune, l’artrite reumatoide, con il cortisone, somministrandolo a 14 pazienti.

    In proporzione alla durata del trattamento e ad altri fattori di rischio, l’uso prolungato della pillola è associato a un leggero aumento del rischio di tumore al seno e alla cervice uterina, ma anche a un effetto protettivo contro i tumori colorettali, dell’ovaio e dell’endometrio. Purtroppo non sono noti fattori prognostici favorevoli in grado di identificare a priori i rari soggetti che non svilupperanno recidiva di malattia. Non di rado il paziente preferisce mantenere la immunosoppressione in monoterapia a tempo indeterminato piuttosto che rischiare la riesacerbazione dell’EAI e quindi la necessità di dovere assumere nuovamente lo steroide. Come farmaco di seconda linea per il mantenimento della remissione biochimica ed immunologica può essere utilizzato anche il mofetil micofenolato, al dosaggio di 2 g/die.

    Sclerosi multipla, sul NEJM i dati di fase 2 di frexalimab. Lesioni cerebrali ridotte del 90%

    Palesare le proprie preoccupazioni al proprio medico curante, segnalargli tutti i farmaci e gli integratori a base di erbe che si stanno assumendo e seguirne con scrupolo le indicazioni, vi aiuterà a ridurre al minimo il rischio di effetti collaterali, beneficiando al contempo dei preziosi effetti terapeutici. È stato dimostrato che l’assunzione della pillola può ridurre dal 30 al 50 per cento le possibilità di sviluppare un tumore ovarico rispetto a chi non ne ha mai fatto uso. Tale riduzione è stata osservata anche nelle donne con mutazioni dei geni BRCA1 e 2 e quindi ad alto rischio familiare di sviluppare un cancro del seno o dell’ovaio. Tuttavia oggi la pillola non è considerata un farmaco preventivo per il tumore ovarico. La grande competenza e il prestigio del prof. Salvarani e del suo gruppo, l’approccio multidisciplinare e il lavoro presso le due Aziende interessate di Modena e Reggio Emilia e in collaborazione con team di assoluto prestigio a livello internazionale, sono tutti elementi alla base di questi successi. Sono molto lieto che la realtà biomedica e sanitaria territoriale confermi il proprio ruolo di punta a livello internazionale”.

    • Un’altra patologia molto discussa in letteratura e di interesse fisioterapico risulta essere la Frozen Shoulder o capsulite adesiva.
    • In pochi giorni tutti ebbero un consistente miglioramento del dolore e della rigidità articolare.
    • Va anche detto che la pillola può esercitare un’azione protettiva contro il tumore dell’endometrio e dell’ovaio, che aumenta al prolungarsi del periodo di utilizzo.
    • L’uso del cortisone senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping.
    • L’uso di Abiraterone può causare stanchezza, nausea, mal di testa, ipertensione, edema, ipopotassiemia, aumento della glicemia, vampate di calore, disturbi gastrointestinali, danni al fegato e insufficienza surrenalica [112 ] .

    Allo stesso modo, i preparati al cortisone possono causare un aumento della formazione della cataratta. Una volta confermata la diagnosi, è indicato lo studio radiologico del timo mediante TAC o RM. Nonostante che il timoma nella MG sia quasi sempre associato ad anticorpi anti-AChR, la descrizione di casi isolati in pazienti con altri anticorpi e con miastenia sieronegativa, rende opportuna quest’indagine in tutti i pazienti. È inoltre opportuno il dosaggio di ormoni tiroidei e anticorpi anti-tiroide, data l’elevata associazione di patologie tiroidee e MG, e lo screening di patologie internistiche che possano essere influenzate dal trattamento o interferire con esso. Il dosaggio degli anticorpi anti-AChR e anti-MuSK è molto specifico e un risultato positivo in un paziente con sintomi congrui, in pratica, conferma la diagnosi. Poiché dopo le terapie immunosoppressive e, in alcuni casi, dopo timectomia si osserva una riduzione del livello di anticorpi circolanti, è consigliabile effettuare il dosaggio anticorpale prima di questi interventi terapeutici.

    Per intervento delle esterasi plasmatiche la sostanza terapeuticamente attiva, il nandrolone, si libera dal legame estereo in modo lento e costante ma con velocità diversa a seconda della specie animale; nell’uomo l’effetto terapeutico si mantiene per almeno 3 settimane. • Terapia anticoagulante – Il Deca-Durabolin può potenziare l’azione anticoagulante degli agenti di tipo cumarinico (vedere paragrafo 4.5). Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chieda consiglio al medico o al farmacista prima di prendere questo medicinale. Deca-Durabolin può influenzare anche i risultati di alcuni test di laboratorio (ad esempio quelli della ghiandola tiroidea). Pertanto, è necessario informare il medico o il personale del laboratorio che esegue i test che sta utilizzando questo medicinale. La ginecomastia solitamente recidiva dopo la sospensione della terapia, per cui, 6 pazienti sono stati indirizzati al trattamento con chirurgia plastica.

    In generale ogni 3 settimane un’iniezione da 25 mg; nei casi gravi possono essere somministrati 50 mg ogni 3 settimane da praticarsi profondamente per via intramuscolare. Deca-Durabolin contiene il principio attivo nandrolone decanoato che appartiene a una classe di medicinali costituiti da ormoni chiamati „steroidi anabolizzanti“. Farmaci vasoattivi Oltre al Minoxidil sono stati utilizzati altri farmaci vasodilatatori, nella convinzione che il danno vascolare rientri nella patogenesi dell’alopecia areata. Sostanze rubefacenti come nicotinati, fenolo, canfora, capsico ed altre sono utilizzate da tempo, ma non esistono studi scientifici controllati. E’ interessante la segnalazione dell’utilità della pentossifillina, nei pazienti che presentano deficit emoreologici.

    Interferenza tra farmaci ed analisi di laboratorio

    Attualmente il gruppo IRIS raccomanda l’uso di farmaci immunosoppressori nei cani con glomerulonefrite da immunocomplessi, quadri che potrebbero riguardare molti cani con leishmaniosi e malattia renale. Questa raccomandazione si basa sulla previsione che la soppressione dell’immunità umorale o cellulo-mediata e la risposta infiammatoria glomerulare associata influenzerà favorevolmente la progressione, la gravità e l’outcomedella malattia. Idealmente, questa decisione dovrebbe essere basata sui riscontri ottenuti da una biopsia renale. Va sottolineato che queste raccomandazioni sono basate su trial di efficacia in pazienti umani e su esperienze cliniche nei cani.

    Disturbi muscolo-scheletrici indotti dall’uso/abuso di farmaci

    Uno studio prospettico con un approccio sistematico è necessario al fine di ottenere dati più affidabili sui rischi per la salute a breve e lungo termine legati all’utilizzo di tali sostanze. Considerato il gran numero di utenti nella comunità, l’abuso di anabolizzanti steroidei può essere un importante problema di salute pubblica. L’alterazione dei livelli delle transaminasi è un segno di danno epatico di tipo colestatico, tuttavia un aumento di lieve entità può anche essere associato al danno muscolare causato dall’allenamento intenso.

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